Il termine “stalking”, deriva dal termine inglese “TO STALK” che significa ”braccare la vittima designata’‘; per stalking s’intende un “insieme di comportamenti tramite i quali una persona affligge un’altra con intrusioni e comunicazioni ripetute e indesiderate, a tal punto da provocargli ansia o paura”.
Lo stalking, quindi, può essere definito come uno “schema di comportamento” o un insieme di comportamenti volontari, coscienti, ripetuti e prolungati nel tempo volti ad ottenere specifici effetti malevoli sulla vittima (paura, ansia, controllo, compromissione della vita quotidiana). Esso si configura come una condotta aggressiva che irrompe in maniera ripetitiva, indesiderata e distruttiva nella vita privata di un altro individuo, con gravi conseguenze fisiche e psicologiche.
Il fenomeno di stalking presuppone tre elementi:
- Un attore (stalker)
- Una condotta intrusiva (aggressiva, distruttiva, indesiderata)
- Una vittima
L’attore, definito stalker, è chi sulla base di motivazioni soggettive sviluppa un’intensa polarizzazione ideo-affettiva nei cui confronti di una persona sulla quale agisce la condotta molesta e persecutoria.
La condotta di stalking è costituita da una serie ripetuta e prolungata di azioni intrusive, indesiderate e aggressive che possono essere classificate in tre tipologie:
- Comunicazioni indesiderate: telefonate, lettere, e-mail, sms, di solito sono rivolte direttamente alla vittima di stalking.
- Contatti indesiderati: comportamenti dello stalker volti ad avvicinare la vittima; pedinamenti, presentarsi aa casa della vittima, appostamenti sotto casa, recarsi nei luoghi frequentati dalla vittima, svolgere le stesse attività.
- Comportamenti associati: l’ordine o la cancellazione di beni e servizi a carico della vittima, al fine di danneggiarla o intimidirla. Cancellazione di servizi quali l’elettricità, far recapitare cibo o altri oggetti all’indirizzo della vittima, vandalizzazioni, violazione di domicilio, ecc.
La vittima è la persona oggetto della condotta di stalking, vissuta come lesiva, disturbante, spiacevole, ed inquietante. In risposta ai comportamenti di stalking la vittima mette in atto risposte difensive (cambiamenti nella vita quotidiana, numero di telefono, attività sociali, lavoro, residenza) ma anche e risposte psicofisiologiche patologiche (paura, ansia, ecc.)
Sono state identificate diverse tipologie di stalking in relazione alla finalità della condotta:
- instaurare una relazione
- ristabilire una relazione terminata
- gratificazione sessuale
- preparatoria all’aggressione sessuale
- vendicarsi di qualcuno
La ricerca scientifica si è focalizzata molto sull’identificazione delle caratteristiche generali dei comportamenti che definiscono la condotta di stalking. Tali comportamenti sono essenzialmente:
-diretti a uno specifico individuo (“vittima”);
-intrusivi e indesiderati;
-inducono paura e preoccupazione nella vittima;
-inducono cambiamenti nelle abitudini di vita della vittima.
In particolare i comportamenti che definiscono lo stalking possono essere identificati in diverse tipologie:
1) Eccessiva ed inappropriata ricerca di affetto e intimità;
2) Eccessiva ed inappropriata ricerca di contatto diretto (es: farsi trovare nella sede di lavoro, casa, nei luoghi sociali della vittima);
3) Eccessiva ed inappropriata ricerca di contatto indiretto (es: telefonate, e-mail, doni indesiderati, messaggi tramite conoscenze comuni);
4) Sorveglianza della vittima (es: seguirla, attenderla sotto la sua abitazione, spiarla di nascosto);
5) Invasione degli spazi personali della vittima (es: rubarle oggetti, intercettarle la posta, entrare in casa sua di nascosto);
6) Molestia e intimidazione della vittima (es: insultarla, diffondere pettegolezzi, farle recapitare materiale minaccioso, offensivo o volgare);
7) Coercizione e minaccia (es: minacciare di morte la vittima o qualche suo familiare);
8) Aggressione e violenza (es: forzare ad atti sessuali indesiderati, aggredire fisicamente, danneggiare beni di proprietà della vittima).
Fattori predittivi dello stalking
La ricerca empirica internazionale fornisce alcune importanti indicazioni sulle variabili che predicono la gravità delle condotte di stalking. Esse includono in particolare:
- Pregresso coinvolgimento dello stalker in atti criminali
- Utilizzo di sostanze psicotrope da parte dello stalker
- La presenza di disturbi psichiatrici nello stalker
- Il genere maschile dello stalker
- Precarietà lavorativa o disoccupazione dello stalker
- La presenza di una relazione sentimentale pregressa tra stalker e vittima
- La presenza di minacce esplicite alla vittima
- Stili di attaccamento insicuri e disorganizzati nello stalker e nella vittima