ll Disturbo Ossessivo Compulsivo, precedente classificato tra i disturbi d’ansia, ha assunto nella nuova edizione del DSM-5 una sua autonomia nosografica all’interno della categoria “Disturbo Ossessivo Compulsivo e Disturbi Associati” (Obessive-Compulsive and Related Disorders). All’interno di questa categoria sono inclusi:
- Disturbo Ossessivo Disturbo Ossessivo-compulsivo (DOC)
- Disturbo da Dismorfismo Corporeo
- Disturbo da Accumulo
- Tricotillomania
- Disturbo da Escoriazioni (Skin – Picking)
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo indotto da sostanza/ farmaco
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo dovuto ad un’altra condizione medica
- Altri Disturbi Ossessivo-Compulsivo specificati
- Disturbo Ossessivo-compulsivo Non Specificato (es. comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo, gelosia ossessiva, ecc.)
L’inclusione nel DSM-5 di tale capitolo rispecchia l’evidente incremento di questi disturbi tra loro correlati per una serie di validatori diagnostici; a tal proposito numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato la presenza di aspetti clinici e neurotrasmettitoriali comuni a questi sindromi cliniche che ne giustificano il raggruppamento in un’unica entità nosografica.
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da presenza di Ossessioni e/o Compulsioni (generalmente entrambi).
Le Ossessioni consistono in pensieri o immagini ricorrenti vissuti come intrusivi e indesiderati. Essi causano ansia o disagio marcati pertanto l’individuo tenta di ignorarli, neutralizzarli o sopprimere attraverso atti mentali o comportamenti (compulsioni).
Le Compulsioni sono comportamenti ripetitivi (es. lavarsi le mani, riordinare, pulire, controllare, ecc.) o azioni mentali (es. pregare, contare, ripetere parole mentalmente, ecc.) che la persona si sente obbligata ad eseguire in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente. Le azioni mentali sono finalizzate a prevenire o ridurre l’ansia o disagio causata dalle ossessioni o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti. Tuttavia, tali comportamenti o azioni mentali evidentemente eccessivi, non sono collegati in modo realistico con il contenuto dell’ossessione che la persona desidera neutralizzare o prevenire.
Le ossessioni o le compulsioni implicano un dispendio di tempo (es. più di 1 ora al giorno) o causano disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della vita della persona. I sintomi ossessivo-compulsivi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o di un’altra condizione medica (clicca qui per approfondimenti).
Alcuni individui che manifestano un Disturbo Ossessivo-Compulsivo riconoscono l’irragionevolezza o la non veridicità delle ossessioni (buono o sufficiente insight), mentre altri credono che esse siano vere o ragionevolmente vere (scarso o assente insight). Stabilire il grado di consapevolezza o insight è molto importante in relazione alla pianificazione dell’intervento e alla prognosi.
DISTURBO DA DISMORFISMO CORPOREO
Il Disturbo da Dismorfismo Corporeo è caratterizzato da preoccupazione eccessiva per uno o più difetti percepiti relativamente al proprio corpo o aspetto fisico; essi non sono osservabili o evidenti agli altri ai quali appaiono lievi o inesistenti. L’individuo con dismorfismo corporeo mette in atto comportamenti ripetitivi (es. controllo specchio, stare in bagno eccessivamente, skin-picking, ricerca di rassicurazioni, ecc.) o azioni mentali (es. confronta costantemente il suo aspetto con quello di altri) in risposta alle preoccupazioni per l’aspetto o corpo.
La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento individuale. La preoccupazione eccessiva per il proprio corpo o parti di esso non deve essere giustificata dalla presenza di un disturbo alimentare ovvero non deve costituire un sintomo di quest’ultimo.
DISTURBO DA ACCUMOLO
Il Disturbo da Accumulo è caratterizzato dalla persistente difficoltà ad eliminare o separarsi da oggetti a prescindere dal loro valore reale. Essa è dovuta al bisogno percepito di salvare gli oggetti e al disagio associato nel scartarli o buttarli via; tale difficoltà determina l’accumulo di beni che sovraccaricano e ingombrano gli spazi vitali e compromettono sostanzialmente l’obiettivo del loro utilizzo. Se le aree vitali risultano ordinate è solo a seguito degli interventi di soggetti terzi (es. familiari).
L’accumulo causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento (tra cui il mantenimento di un ambiente sicuro per sé e per gli altri). Anche per questo disturbo è importante specificare il grado di consapevolezza o insight che la persona ha rispetto alla sintomatologia. Inoltre è opportuno considerare se la persona manifesta anche un’eccessiva acquisizione di beni che non sono necessari o per i quali non c’è spazio disponibile. Nei casi più gravi l’individuo è completamente convinto che convinzioni e comportamenti relativi all’accumulo non siano problematici nonostante le evidenze prova del contrario (convinzioni deliranti).
TRICOTILLOMANIA
La Tricotillomania è un disturbo caratterizzato dal comportamento ripetitivo e di ricorrentemente strapparsi i capelli, con conseguente perdita degli stessi. Il soggetto tenta di ridurre o interrompere tale comportamento non riuscendovi e ciò causa disagio clinicamente significativo e conseguenze negative sulla vita personale.
DISTURBO DA ESCORIAZIONI (SKIN-PICKING)
Il Disturbo da Escoriazioni (Skin-Picking) è una condizione clinica caratterizzata da un costante stuzzicamento della pelle che causa lesioni cutanee e da ripetuti tentativi di frenare tale comportamento. Chi è affetto da questo disturbo mette in atto comportamenti di pizzicamento, strofinamento, graffiamento, lacerazione della pelle, spesso nel tentativo di eliminare imperfezioni cutanee reali o piuttosto immaginarie presenti sulla derma (es. nei, brufoli, punti neri, crosticine, ecc.).
Tali comportamenti provocano ferite ed escoriazioni anche gravi che possono portare ad infezioni e cicatrici. La parte colpita di generalmente è il viso, ma possono essere colpiti anche braccia, petto, spalle, mani, labbra e cuoio cappelluto. Ciò che differenzia questo comportamento patologico da un comportamento comune è l’incapacità del soggetto controllare e resistere all’impulso di tormentarsi la pelle e di non riuscire a fermarsi, ciò rende il comportamento compulsivo causando alterazioni cutanee evidenti e/o permanenti con ovvie conseguenze negative personali e sociali. Spesso la finalità di tale comportamento patologico è quella di regolarizzare la tensione emotiva contenendo emozioni negative come ansia, noia, eccitazione o paura.