L’OMS definisce la salute come uno “stato completo di benessere fisico, psicologico e sociale, non mera assenza di malattia”. Coerentemente con il modello bio-psico-sociale la salute è un concetto globale e multidimensionale che non coincide semplicemente con l’assenza di malattia. L’individuo ha un ruolo attivo nell’influenzare il proprio stato di salute attraverso l’assunzione di comportamenti salutari che promuovono la qualità di vita. Un ambiente lavorativo “salutare” (privo di fattori/condizioni che influenzano negativamente la salute individuale) promuove il benessere dei lavoratori inteso come uno stato psicofisico positivo caratterizzato da armonia tra capacità, bisogni, aspettative individuali e o opportunità aziendali. Il benessere individuale influenza positivamente lo sviluppo, la produttività e l’efficacia organizzativa.
La salute organizzativa è stata definita come “l’insieme dei nuclei culturali, dei processi, e delle pratiche organizzative che animano la convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando il benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative”. La salute organizzativa è rappresentata dall’insieme delle dimensioni che consentono ad un’organizzazione di esprimere e mantenere uno stato di salute e benessere psicofisico.
La ricerca ha individuato 14 dimensioni della salute organizzativa:
- Ambienti lavoro salubri (accoglienti, confortevoli)
- Obiettivi chiari e espliciti (coerenti, definiti)
- Individuazione e valorizzazione di competenze e potenzialità
- Ascolto attivo (richieste, bisogni, proposte)
- Informare (informazioni lavorative)
- Gestione conflitti
- Ambiente relazionale sano (comunicativo e collaborativo)
- Scorrevolezza operativa (procedure rapide ed efficaci)
- Equità retributiva e responsabilità (giustizia organizzativa)
- Livelli stress tollerabili
- Utilità sociale dipendenti
- Prevenzione infortuni e rischi professionali
- Definire compiti e obiettivi
- Aprire all’innovazione (tecnologia, cambiamento)
MODELLO JOB DEMAND-RESEOURCES
Il benessere lavorativo (e il malessere) dipendono da due fattori: RICHIESTE LAVORATIVE (sforzi fisici e mentali) e RISORSE LAVORATIVE (aspetti personali e organizzativi funzionali al raggiungimento obiettivi e crescita personale). L’equilibrio tra richieste e risorse lavorative influisce sull’engagement (impegno) lo squilibrio sul burnout (esaurimento) nella prestazione lavorativa. Gli individui possono orientare la relazione tra richieste e risorse lavorative in senso positivo per la salute e il benessere modificando attivamente il sistema di risorse e richieste. Questo processo di cambiamento soggettivo e materiale rispetto all’attività lavorativa è stato definito job crafting. I soggetti per modificare l’equilibrio richieste-risorse possono modificare se stessi (apprendere nuove abilità, chiedere supporto, attivarsi verso nuove sfide, ecc.) oppure i compiti (dare priorità, significati, modificare procedure). I comportamenti di job crafting aumentano il benessere lavorativo e diminuiscono il rischio di burnout.
Il rapporto risorse-richieste da cui deriva il benessere è mediato anche dal fattore:
IL RECOVERY: processo psicologico di recupero delle energie e risorse spese dopo il lavoro (ritorno ai livelli pre-stressor). Se non vengono rispettati i tempi di recupere la persona accumula stress e prestazione e benessere diminuiscono. Le persone in situazioni di stress lavorativo tendono a:
- Preservare le risorse (non consumerle tutte);
- Generare nuove risorse.
Ciò è possibile utilizzando strategie di recovery: distacco mentale durante il tempo libero, rilassamento, hobby, controllo nel tempo libero (autoefficacia, apprendimento nuove capacità).
Indicatori positivi salute organizzativa
- Senso appartenenza organizzazione
- Piacere per lavoro
- Autorealizzazione
- Relazioni positive
- Valori condivisi
- Stima credibilità managenment
- Autoefficacia
- Equilibrio lavoro-famiglia
Indicatori negativi salute organizzativa
- Risentimento verso organizzazione
- Aggressività, irritabilità, rancore
- Sentimento disconoscimento, distacco, inutilità, insofferenza, disinteresse, assenza propositività
- Desiderio cambiare lavoro
- Assenteismo